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11/8/2021 0 Comments

Quando le onde (dell'intestino) diventano pericolose

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Per completare il quadro sulle origini della Sindrome dell'Intestino Irritabile dobbiamo fare qualche cenno anche al funzionamento dell'apparato gastrointestinale.

Cercherò di essere più conciso possibile senza entrare troppo nei dettagli, provando a semplificare alcuni concetti senza sofferarmi troppo sulle nozioni anatomiche (in realtà, uno dei miei peggiori esami all'università...)

Il cibo che mangiamo non è nella forma che il nostro corpo può utilizzare come nutrimento: deve essere sminuzzato in pezzi sufficientemente piccoli da poter essere assorbiti dal sangue e trasportato poi nelle nostre celle. 

Il processo con cui il cibo viene frammentato in piccolissime parti dal nostro apparato digerente si chiama "digestione", un processo che inizia già nella bocca attraverso la masticazione.

Successivamente, il cibo sminuzzato entra nell'esofago grazie alla "deglutizione", per poi spingersi nello stomaco.

A quel punto, il cibo viene ulteriormente degradato in piccolissime molecole grazie all'azione dei muscoli involontari dello stomaco che permettono il rimescolamento degli alimenti con gli acidi contenuti in esso e con numerosi enzimi.

Tutte queste azioni vengono controllate da due tipi di nervi: estrinseci, che vanno dagli organi dell'apparato gastrointestinale al cervello e sono modulati da due molecole, acetilcolina e adrenalina e da quelli intrinseci che formano una fitta rete di segnali biochimici attraverso le pareti degli organi interni modulata dalla presenza del cibo.

Senza entrare troppo nel dettaglio, considerare queste profonde innervazioni tra intestino e cervello dovrebbero farti capire quanto lo stress sia un fattore chiave per le risposte del nostro tratto grastrointesinale.


Ma andiamo avanti, per capire ancora più in dettaglio cosa succede nell'intestino di chi soffre di IBS.


Dopo aver mescolato cibo e liquidi con i succhi digestivi, lo stomaco spinge quest'ultimi verso "l'intestino tenue" che ha il compito di digerire e assorbire la maggior parte delle sostanze nutritive presenti. 

Infine, gli scarti indigeribili di questo processo, incluse le fibre solubili e insolubili, vengono spinte verso l'ultimo tratto dell'intestino, definito "colon" il cui compito è di assorbire tutti quei nutrienti e molecole che non vengono assimilati dall'intestino tenue.

Nel colon si depositano quindi i materiali scartati durante tutto il processo digestivo, sotto forma di feci, per un periodo che va generalmente da uno a due giorni.

Se questi prodotti di scarto si muovono troppo lentamente nel colon, l'organismo tende a riassorbire parte dell'acqua, rendendo le feci più dure e secche; al contrario, se il materiale di scarto attraversa l'intestino troppo rapidamente, l'assorbimento di acqua dalle feci si riduce, lasciando le feci troppo liquide.


Si lo so... le cose si fanno sempre più complicate, ma ti chiedo ancora un attimo di attenzione perchè ora viene la parte più interessante per chi soffre di Sindrome dell'Intestino Irritabile...


Per la maggior parte del tempo, il colon ha dei movimenti minimi. Tuttavia, subito dopo un pasto, lo stomaco invia dei segnali alla rete di nervi dell'apparato gastrointestinale in grado di generare un meccanismo di contrazione muscolare che si chiama "riflesso gastrocolico".
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Questo processo si attiva quando il cibo passa dallo stomaco alla parte superiore dell'intestino tenue. Il riflessso gastrocolico attiva delle contrazioni nei muscoli del colon a intervalli regolari che regolano il flusso dei materiali di scarto in modo da consentire il corretto riassorbimento di acqua dalle feci.

Questo processo è paragonabile a tante piccole onde che consentono alle feci di attraversare "surfando" tutto l'intestino.

Infine, le feci arrivano alla zona dell'intestino chiamato retto da cui poi attraverso l'ano vengono evacuate.

Tutto questo lungo percorso, dalla bocca allo stomaco e poi attraverso all'incirca 7 metri di intestino, dura all'incirca 12-24 ore, in soggetti con un giusto apporto di fibre alimentari o anche 48-72 ore nelle persone con un dieta occidentale, ricca di proteine e grassi e poche fibre.

Nei soggetti affetti da Sindrome dell'Intestino Irritabile, già dopo 15 minuti da un pasto, le contrazioni indotte dal riflesso gastrolico possono diventare molto più esasperate lungo tutto l'ultimo tratto dell'intestino rispetto ai soggetti "sani". 

In chi soffre di IBS, si possono verificare sia prolungate e violente contrazioni (che portano a diarrea) o al contrario non verificarsi affatto come succede in chi soffre di stipsi. In pratica, rispetto alle onde pacate di una giornata di brezza, l'intestino di un paziente con IBS si può riempire di onde altissime e violente o al contrario apparire come un mare in un momento di calma piatta. 

Per essere ancora più precisi, alcuni studi hanno evidenziato che mentre in un soggetto sano si verificano circa da 6 a 8 contrazioni peristaltiche in un periodo di 24 ore, in un soggetto con IBS nello stesso perido possiamo registrare anche più di 25 contrazioni in chi soffre di diarrea o, al contrario, non avere alcuna contrazione in chi soffre di stipsi.

Insomma, come ho scritto più volte, se soffri della Sindrome dell'Intestino Irritabile i tuoi problemi non sono certo immaginari.

Per il momento, ho cercato di descriverti in parole semplici da cosa dipendono e come si formano i sintomi dell'IBS così da farti prendere consapevolezza di quello che accade nel tuo corpo. 

Presto, vedremo insieme come affrontare al meglio i tuoi sintomi e come migliorare la tua qualità di vita se soffri di Sindrome dell'Intestino Irritabile.

A presto.



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    ​Chi sono

    Francesco Fratto, 52 anni, farmacista, specializzato in Fitoterapia ed esperto in prevenzione e sani stili di vita, mi sono formato come LifeStyle Trainer presso l'Università di Bologna. Dopo anni di studio ed esperienze dirette con i clienti della mia farmacia, ho costruito un metodo unico e fondato sulle evidenze scientifiche per aiutare le persone con problemi di intestino irritabile a migliorare la proprio qualità di vita attraverso un graduale cambiamento del proprio stile di vita e ad un maggiore controllo dello stress.

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