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16/6/2021 0 Comments

"Mi hanno diagnosticato la Sindrome dell'Intestino Irritabile. E adesso?"

Niente paura.

Sei in buona compagnia: in Italia ne soffre il 10-20% della popolazione. 

Anche il resto del mondo peraltro non è da meno. La frequenza maggiore si osserva in Sud America, dove il 20% della popolazione presenta sintomi riconducibili alla Sindrome dell'Intestino Irritabile (o IBS che sta per Irritable Bowel Syndrome), mentre la prevalenza minore si riscontro nel sud-est asiatico, dove solo il 7% della popolazione ne è colpito.

A questo punto, o decidi di fare le valigie e trasferirti in Thailandia in qualche spiaggia incontaminata oppure ti consiglio di preparati una tazza calda di the alla menta o una tisana rilassante e iniziare la lettura di questo blog per comprendere un po' meglio cosa c'è che non funziona nel tuo intestino e come poter migliorare il tuo benessere.



La prima buona notizia è che la Sindrome dell'Intestino Irritabile non è associata, ne conduce ad altre patologie.

Non progredirà, non aumenterà il rischio di tumore al colon, non richiederà mai un intervento chirurgico.

Non è neppure una malattia genetica che potrai trasmettere ai tuoi figli. 

Se imparerai a gestire e controllare i sintomi, avrai praticamente risolto il problema.

Prima di affrontare l'IBS nel dettaglio, è però necessario essere sicuri della diagnosi che ti è stata fatta. 

Ci sono infatti un gran numero di patologie del tratto gastrointestinale che presentano sintomatologie simili alla Sindrome dell'Intestino Irritabile e che è importante escludere per non rischiare di ritardare le cure.

Per questo, prima di confermare una diagnosi di IBS, è fondamentale poter escludere la presenza di queste patologie:

-  tumore al colon
- malattia infiammatoria intestinale (colite ulcerosa e Morbo di Chron)
- ostruzione intestinale
- diverticolite
- calcoli biliari
- allergie alimentari
- celiachia
- infezioni batteriche intestinali
- parassiti intestinali
- endometriosi
- tumore delle ovaie
​

Per questo è importante valutare con il tuo medico curante i tuoi disturbi e verificare con scrupolo la diagnosi.

A questo proposito, il tuo medico potrebbe indicarti di effettuare alcuni dei seguenti test per escludere altri tipi di patologie intestinali: emocromo completo, VES, Proteina C reattiva, test per gli anticorpi anti-transglutaminasi o anti-endomisio, Calprotectina, Ricerca sangue occulto nelle feci.

In seguito, potrebbe essere richiesta una visita specialistica con un gastronterologo e, in alcuni casi, un approfondimento tramite una ecografia addominale o una colonscopia.

Non è il massimo della vita, ma sono esami necessari per inquadrare correttamente il problema. 

Se il tuo medico è reticente con questi approfondimenti, insisti con cortesia o prova a sentire privatamente uno specialista. 

I test che ti ho menzionato sono indispensabili il più delle volte per poter trattare nel giusto modo la tua situazione e non perdere tempo con terapie sbagliate che non faranno altro che mantenere i tuoi sintomi e generare ancora più ansia.

Allo stesso tempo, così come è opportuno verificare con i necessari approfondimenti la corretta diagnosi, è altrettanto importante una autovalutazione in cui considerare se i tuoi sintomi rispettano i criteri per la diagnosi di Sindrome dell'Intestino Irritabile.

Questi sono identificati come un continuo o ricorrente dolore o crampi al basso addome in associazione con alterata motilità intestinale (diarrea, stipsi o entrambi) per almeno sei mesi.

Questi episodi possono insorgere improvvisamente in ogni momento del giorno o della notte e possono occasionalmente (anche se non tipicamente) svegliarti da un sonno profondo. 

Gas e gonfiore intestinale sono comuni. Non così il vomito (che però potrebbe insorgere a causa da un eccesso di dolore addominale).

Bruciori di stomaco e altri sintomi del tratto gastrointestinale superiore non sono riferibile all'IBS. 

Nelle donne, gli attacchi sono spesso associati con il ciclo mestruale, in modo particolare se soffronto di crampi mestruali. 

E' importante notare che è la combinazione di sintomi che identifica l'IBS, che è appunto una Sindrome caratterizzata dall'insieme di diverse sintomatologie.

Nonostante i dolori e tutti gli altri segnali fin qui descritti rappresentano disturbi spesso invalidanti per chi ne soffre, l'IBS non è una malattia vera e propria e per questo ancora sottovalutata.

Potrebbe esserti già capitato che il tuo medico abbia ricondotto tutti i tuoi sintomi allo "stress", alzando in pratica le mani.

Beh... le ultime due considerazioni che hai letto sono anche il motivo per cui ho deciso di aprire questo blog e di creare un metodo in grado di aiutare le persone come te: perche sei fondamentalmente una persona sana (e io non sono un medico ma un farmacista ed un Lifestyle Trainer) e perchè voglio aiutarti a prendere le decisioni giuste per controllare al meglio i tuoi disturbi e ricominciare finalmente a goderti le tue giornate.

​A presto.





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    ​Chi sono

    Francesco Fratto, 52 anni, farmacista, specializzato in Fitoterapia ed esperto in prevenzione e sani stili di vita, mi sono formato come LifeStyle Trainer presso l'Università di Bologna. Dopo anni di studio ed esperienze dirette con i clienti della mia farmacia, ho costruito un metodo unico e fondato sulle evidenze scientifiche per aiutare le persone con problemi di intestino irritabile a migliorare la proprio qualità di vita attraverso un graduale cambiamento del proprio stile di vita e ad un maggiore controllo dello stress.

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